Tutti noi, me compreso, ci siamo sentiti bloccati nel raggiungere i nostri obiettivi. Magari sono obiettivi sentimentali o familiari, forse obiettivi lavorativi, di carriera ed economici, oppure finanziari, obiettivi sportivi o semplicemente obiettivi di benessere. A volte invece ci si trova in una situazione di confusione in cui non si hanno nemmeno degli obiettivi e si vive nella routine come su una ruota del criceto, correndo faticosamente per non arrivare da nessuna parte e avendo perso il significato del proprio vivere quotidiano.
Io ti capisco. Capisco ognuna di queste cose perché le ho vissute in prima persona e le ho superate o mi sto impegnando a superarle. Già, perché la vita è una strada da percorrere e fortunatamente fino a quando possiamo mettere un piede davanti all'altro, ci permette di viaggiare e andare sempre avanti, per scoprirci sempre più grandi di quanto pensiamo di essere.
Sono diplomato come Mental Coach (con diploma nazionale dello CSEN n°22392/P ) e come Business Coach. Ho studiato con Ardizzi, Nardone, Borzacchiello, ... e continuo a studiare.
Il mental coaching è una disciplina ben strutturata che applica un metodo riassumibile in questo modo:
Il Coach supporta il ricevente (o cliente) a identificare i propri obiettivi, definire un piano di azione e, tramite l'ascolto e strumenti specifici, aiutarlo a superare i propri ostacolai mediante la valorizzazione e l'utilizzo delle proprie risorse interiori e talenti.
Quindi come un "allenatore" che fornisce indicazioni all'atleta durante gli allenamenti per fargli sfruttare al meglio risorse e talenti fisici, il Mental Coach ascolta e osserva l'assistito fornendo feedback e indicazioni per identificare insieme quali azioni può intraprendere per raggiungere l'obiettivo desiderato. E' quindi il cliente che si impegnerà in prima persona per entrare in azione e raggiungere il proprio obiettivo personale.
Il coach lavora quindi sull'autostima, sulla motivazione, sulle emozioni, e su molte altre risorse interiori che consentono al ricevente di procedere nel proprio viaggio lungo il suo personale sentiero.
IMPORTANTE, come il coach sportivo non è un medico, così il mental coach non è uno psicologo o psichiatra. Il mental coach non si occupa di patologie e disagi della mente ma aiuta e supporta il cliente a mettere in campo azioni concrete per farlo avvicinare al suo obiettivo personale.
E' importante chiarire che il risultato finale (qualsiasi) non è mai garantito, e nessuno può garantirlo!
E ti svelo subito un segreto che ti aiuterà spesso: l'obiettivo ci fornisce la direzione di un viaggio, ma è il viaggio che conta. Quante volte lo abbiamo sentito?! Anche troppe. Lungo il percorso però potremmo accorgerci che l'obiettivo non ci interessa più o che qualcun altro è più performante di noi facendo sfumare il risultato che ci aspettavamo. Ma poi chi lo ha detto che deve essere una gara?
Ed ecco il segreto: è averci messo tutto noi stessi nella cosa che ci piace che ci fa crescere, non il risultato finale! Questo si che può garantirci una cosa: essere sempre soddisfatti di noi stessi e la crescita di una solida autostima.
E gli errori? beh, quelli sono i migliori maestri, ci danno indicazione pratica di cosa evitare la volta successiva, su cosa allenarci di più, a cosa prestare maggiore attenzione, o cosa lasciare andare, cosa modificare nella nostra mentalità, quali ostacoli ci stanno impedendo il miglioramento che stiamo cercando, e così via.
Otterrai quindi dei sicuri miglioramenti nelle aree di tuo interesse, in relazione alla tua motivazione, ai cambiamenti, alla costanza e all'applicazione delle azioni che insieme individueremo come tuo percorso personale.
Bella questa domanda. C'è chi fa una professione perché il proprio scopo è guadagnare tanti soldi grazie al mercato, o perché sente la missione di aiutare gli altri o l'ambiente e questo lo appaga e lo rende felice. Questo vale per i medici, gli insegnanti, per i tutori dell'ordine, operatori olistici, infermieri, banchieri, commercianti, operai, ecc.
Personalmente, da quando ho memoria, provo una somma soddisfazione nell'aiutare gli altri, e le parole che più mi gratificano sono "Grazie, mi hai aiutato molto, ora sto meglio".
Voglio aiutare. E voglio aiutare te se sei pronto/a a chiedere aiuto. Non tutti lo siamo e non sempre è il momento giusto. Però ho imparato che da soli si arriva fino ad un certo punto, poi è necessario farsi aiutare: perché finché sei sul campo, non riesci ad avere la visione di insieme, e spesso è quella che consente di trovare il sentiero per uscire dal labirinto che ti tiene imprigionato.
Il Coach è fuori dal campo (nello sport) e può dare indicazioni a chi è in campo per giocare meglio la partita. La tua partita però la puoi giocare solo tu, ma se vorrai posso essere al tuo fianco per supportarti nel tuo viaggio verso i tuoi obiettivi.
Beh, per un monaco Zen la domanda sarebbe senza senso. Ti dirò quindi cosa faccio e cosa ho fatto che mi definisce di più.
Mi sono sempre interessato alla mente umana, e anche al corpo, ai sentimenti/emozioni, alle energie e alle relazioni umane. Probabilmente se fossi nato nell'antica Grecia sarei diventato un vecchio filosofo barbuto.
In un'epoca tecnologica come la nostra, ho seguito il main-stream dove l'informatica ha attirato la mia curiosità e la mia professionalità fino a diventare un manager di una grande azienda IT, ma il cuore chiede sempre il suo tributo.
Quasi subito dall'inizio della mia carriera, mi sono accorto che la visione della mente razionale nella società moderna era debole, limitata, lenta e soprattutto rendeva infelice non solo me ma anche altre persone.
Alcuni problemi di salute mi hanno prima avvicinato e poi stimolato a studiare naturopatia, medicina cinese, la pratica del Tai Chi Chuan (o Tai Ji Quan, di cui sono maestro e insegnante), la respirazione, la PNL, il Coaching, la Leadership, la comunicazione efficace, la gestione emotiva, la crescita personale, la Mindfulness, il Taoismo, il Buddhismo ed oggi la meditazione Zen.